Massaggio al bambino, Messaggio d’amore

bambola

Dalla prefazione di “Massaggio al bambino, Messaggio d’amore” di Vimala McClure – manuale pratico di massaggio infantile per genitori – Editore Bonomi 2001

 

“Tre cose sono necessarie ad un buon musicista: la testa, il cuore e la punta delle dita”.

Credo che questa massima di Mozart possa essere applicata anche ai genitori di oggi, in special modo per quanto riguarda le dita delle mani di coloro che hanno figli piccoli di età inferiore all’anno. Studi condotti all’Università di Colorado e in altri centri hanno dimostrato che i neonati, le cui madri hanno una certa difficoltà nel toccarli, cullarli o semplicemente parlare loro nei primi mesi di vita, presentano più frequentemente ritardi della crescita e/o dello sviluppo psicomotorio.

Recenti ricerche dei processi sensitivi, motori, cognitivi del neonato costituiscono oggi la premessa per rivalutare i comportamenti tenuti dai genitori in contesti culturali del mondo non industrializzato: ad esempio, l’uso del marsupio è stato prelevato da uno studio condotto in molte regioni dell’Africa e dell’America Latina; questo modo di portare il bambino favorisce sensazioni reciproche e un senso di sicurezza grazie allo stretto contatto corporeo, senza però ridurre la libertà di movimento del genitore.

In questo libro Vimala McClure introduce i genitori al massaggio del bambino, sottolineando da una parte la tradizione secolare di tale pratica in India e dall’altra come il tempo del massaggio sia potenzialmente promotore di una migliore relazione: luogo privilegiato di ascolto dei segnali del bambino e di comunicazione così come ben dimostrato nelle figure di questo libro.

Le nostre mani non solo comunicano amore, tenerezza e calore, ma quando usate per massaggiare infondono sicurezza, voglia di vivere e benessere. Il classico “massaggio sulla bua” che una mamma fa al proprio figlio, per esempio, ha un preciso fondamento. “Il contatto e la pressione”, spiega Tiffany Field, ricercatrice, coordinatrice di oltre cinquanta ricerche sul tatto presso l’unico centro mondiale che studia scientificamente la pelle come organo di senso – il Miami Touch Research Institute – “favoriscono la produzione di endorfine, naturali soppressori del dolore”.

In un epoca in cui l’educazione genitoriale oscilla tra paura di “viziare” toccando troppo (tenendo troppo in braccio) i propri figli e il desiderio di crescerli in fretta, così da renderli presto autonomi, gli studi di René Spitz, John Bowlby, Mary Ainsworth e Marshall H. Klaus, ben ci illuminano sull’importanza della formazione del legame e dello stile di attaccamento nello sviluppo dell’individuo. Lo stile di attaccamento non è un dato soggettivo insito nella natura propria del bambino, ma il risultato del modo in cui i genitori si prendono cura del bambino (Alessandra Pace). Ritengo che il massaggio infantile possa rappresentare un’opportunità non solo per le madri, che grazie all’allattamento già godono di una dimensione tattile, ma anche per i padri di trovare uno spazio “fisico” in cui intessere una positiva interazione con il proprio figlio.

Come pediatra credo che potrebbe essere molto gioioso, per voi genitori, provare a massaggiare vostro figlio secondo le indicazioni dell’autrice. Se l’interazione tra voi e il vostro bambino sarà piacevole e il massaggio divertente per entrambi, offrirete molte possibilità di ascolto e stimolazione che costituiranno una solida base di conoscenza e di crescita per il futuro del vostro cucciolo.